La mia Personale Immersione in Mitoraj

(Esposizione Virtuale Permanente di Sculture, Poesie, Video ed Immagini sulla figura di Igor Mitoraj e la sua produzione artistica su Second Life all’interno del Progetto d’Arte *Plusia* dal 2007)

Ubicazione: Second Life

Indirizzo: http://maps.secondlife.com/secondlife/Moonville/70/60/21

Questa Esposizione vuole essere semplicemente un mio personale omaggio ad uno Scultore che amo visceralmente.

Pur essendo non un artista ma un Genio dell’Arte mi sono resa conto di quanto sia conosciuto non esattamente come meriterebbe e così è nata l’idea di ricordarlo e di approfondirne la creatività in questo mio omaggio nel Metaverso.

L’Esposizione consta di diverse parti. Mi sono divertita a creare alcune sculture lasciandomi trasportare dalla giocosità e dal desiderio di ripercorrere la sua arte.

Immersione non vuole essere una mesta commemorazione ma un abbraccio gioioso ed un ringraziamento per l’emozione che Mitoraj ha prodotto nella mia vita e nei miei approfondimenti d’arte.

    Sono partita da una sua grandiosa esposizione alla Valle del Templi di Agrigento datata 2011. Un connubio perfetto tra architettura ellenica dorica e la sua scultura. Un’armonia unica ed irripetibile fra Arte del Passato, Arte Contemporanea e Natura.

    18 Sculture monumentali quelle posate sulla Valle. Viste nelle foto, sembrano esserci sempre state. Scovate fra le macerie e rimesse al loro posto. Invece sono vestigia dell’oggi, modellate in visi e corpi bendati che si profilano fra pezzi di cielo. * E’ la bellezza estetica classica che si scontra con la corruzione moderna ed eroicamente sopravvive, sebbene prostrata e ferita *.

    Come leggere questa mia esposizione? Non lo so. Rappresenta unicamente un Omaggio ed un Contributo affinchè anche solo una persona che non abbia mai visto una Sua scultura possa giungere alla curiosità di approfondirne la smisurata creatività. Lo studio delle forme classiche calate nell’era moderna cosicchè la bellezza dell’estetica entra in conflitto con la nostra umanità lacerata e corrotta. E’ l’uomo avvolto nelle bende. E’ l’ala spezzata. E’ il braccio mutilato.
    Sono le forme piene e quelle svuotate. Sono gli sguardi che si rincorrono e quellli che si perdono.

    Nell’Arena avrete l’opportunità di visionare un Video che ricalca le emozioni dell’Esposizione alla Valle dei Templi. Alcune Foto desiderano mostrarvi alcune delle realizzazioni scultoree di Mitoraj.

    Lo Scultore nasce nel 1944 a Oederan, in Germania, ma vive a Cracovia da madre polacca. Studia pittura all’Accademia di Belle Arti seguendo corsi tenuti da Tadeusz Kantor e tiene qui la sua prima mostra personale di pittura presso la Galerie Krzysztofory.

    «Fuggi, vattene, scopri il mondo, trova tuo padre». Così lo incitava la madre Zofja. Via, fuori dalla Polonia e dalla morsa sovietica per dar la caccia al futuro e ritrovare il passato. Era il ‘68, fu Parigi, il Mediterraneo, il Messico, la Grecia.

    Nel 1968 si trasferisce a Parigi e qui si iscrive al’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts. Nel 1970 si reca in Messico e vi trascorre un anno durante il quale cresce la sua passione per la scultura. E’ del 1976 la sua prima personale da scultore, a Parigi nella Galleria La Hune, e nello stesso anno apre nella capitale francese uno studio per realizzare opere in terracotta e bronzo.

    La ‘scoperta’ del marmo arriva per Mitoraj nel 1979, quando si reca per la prima volta a Pietrasanta, in Toscana, a ridosso delle cave che forniscono il marmo di Carrara. A Pietrasanta aprirà poi uno studio nel 1983 e nel 2001 diventa cittadino onorario della località toscana.

    Verso Pietrasanta, da lui ribattezzata Piccola Atene, nella quale si era fatto apprezzare da tutti non solo per la sua creatività indiscussa ma anche dalla sua cordialità (veniva salutato con la parola Maestro) negli ultimi tempi aveva maturato un atteggiamento critico e severo per via dello sviluppo turistico del paese che aveva reso l’atmosfera ed il vivere non più accogliente ed ospitale come un tempo.

    Diceva: *Quando sono arrivato c’era solo un vecchio albergo scalcinato, sei letti per camera e senza acqua calda. Ci siamo passati tutti. Io, Botero, Finotti, Yasuda, Ciulla, Fonseca, volevamo diventare scultori nella città della scultura*.

    Per un po’ è stato così. «Fino a qualche anno fa in centro si sentiva ancora il rumore degli scalpelli, le stradine erano impolverate di statuario. Adesso ci sono 58 bar e ristoranti e 40 gallerie in poche centinaia di metri».

    Igor Mitoraj conservava ancora quell’istinto alla fuga. Così ogni estate se ne andava da Pietrasanta, il borgo trecentesco di arte e artigiani in cui è approdato «apprendista» trent’anni fa.

    *Vado in Provenza, passo là le vacanze. E quest’anno, però, avranno un sapore diverso. Pietrasanta non la riconosco più. Sì, si può dire che cerchi un rifugio. Non dallo stress ma dal turismo di massa e dal mare che non si vede, tappato com’è da autostrade di ombrelloni che violentano le spiagge e i tramonti.
    Una mangiatoia per turisti. È diventata carissima, gli artisti sono stati costretti all’esodo, e Pietrasanta ha estromesso se stessa. *

    Come molti hanno detto è stato uno scultore grandioso ed originale ma anche una persona dalla forte sensibilità e di grandi valori umani. Le sue opere sono presenti nei maggiori musei e gallerie di tutto il mondo, da New York a Tokyo.

    Partendo da un legame profondo con l’arte classica Mitoraj mette al centro delle sue riflessioni l’essere umano con tutta la sua forza e le sue fragilità. Le forme classiche sono calate nell’immediatezza nell’età contemporanea rivelandone tutte le contraddizioni e la precarietà.

    Lui stesso diceva: “Vivo dell’oggi e questo è il mio modo di raccontarlo”.

    “Con Igor Mitoraj – ha detto la sovrintendente del polo museale fiorentino Cristina Acidini – scompare la figura unica di un grande artista del nostro tempo che, attingendo alla creatività profondamente colta delle origini mitteleuropee e della formazione parigina, ha saputo creare un mondo parallelo in cui, per il tramite dei suoi bronzi, abitano tra noi gli dei, gli eroi, i miti arcaici d’Occidente”.